Il diabete mellito è una patologia endocrina cronica che colpisce sempre più frequentemente i nostri amici a quattro zampe. Si tratta di una condizione complessa, che richiede un attento controllo medico e una gestione quotidiana accurata. Tra le numerose complicanze che può causare, quelle a carico dell’apparato visivo sono particolarmente rilevanti e, spesso, sottovalutate.
Cosa succede agli occhi di un cane diabetico?
Quando i livelli di glucosio nel sangue restano elevati per lunghi periodi, anche i tessuti oculari ne risentono. L’occhio è un organo molto sensibile agli sbalzi metabolici, e nel cane diabetico si possono osservare diverse manifestazioni oculari. La più frequente – e spesso la più evidente – è la cataratta diabetica.
Cataratta diabetica: un segno da non ignorare
La cataratta consiste nell’opacizzazione del cristallino, la lente naturale dell’occhio, che diventa progressivamente bianca e impedisce il passaggio della luce alla retina. Nel cane diabetico, questa condizione può svilupparsi molto rapidamente, anche in pochi giorni. Il meccanismo è legato all’accumulo di sorbitolo, una sostanza derivata dal glucosio, che attira acqua all’interno del cristallino causando rigonfiamento e opacità.
I proprietari notano spesso un cambiamento nell’aspetto dell’occhio, che può apparire bianco o “velato”. Il cane può mostrare incertezza nei movimenti, difficoltà nel riconoscere persone o oggetti, o diventare improvvisamente più timoroso o urtare oggetti.
Altre complicanze oculari del diabete
Oltre alla cataratta, il diabete può favorire l’insorgenza di:
- Uveite: un’infiammazione interna dell’occhio che può seguire la rottura della cataratta e causare dolore, rossore e lacrimazione.
- Glaucoma secondario: aumento della pressione intraoculare, spesso conseguenza dell’uveite o della cataratta complicata.
- Retinopatia diabetica
- Cheratocongiuntivite secca
Diagnosi e monitoraggio: il ruolo del veterinario oculista
La diagnosi delle complicanze oculari si basa su una visita oculistica approfondita, che include l’esame del fondo oculare, la tonometria (misurazione della pressione intraoculare) e, in alcuni casi, l’ecografia oculare. Questo è particolarmente utile quando la cataratta è già avanzata e non consente la visione diretta della retina.
Un controllo periodico da parte di un veterinario oculista può fare la differenza nella prevenzione e nella gestione tempestiva delle complicanze.
Trattamento e prevenzione
Il trattamento della cataratta diabetica è chirurgico, tramite una procedura chiamata facoemulsificazione, che consente di rimuovere il cristallino opaco e ripristinare la vista. Tuttavia, è fondamentale che il diabete sia ben controllato prima e dopo l’intervento.
Per questo motivo, la prevenzione delle complicanze oculari passa necessariamente attraverso una gestione ottimale del diabete: insulina somministrata correttamente, alimentazione adeguata, monitoraggio glicemico e controlli veterinari regolari.
Conclusione
Le complicanze oculari del diabete nel cane sono comuni, ma con una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo è possibile preservare la qualità della vita e, in alcuni casi, anche la vista del nostro animale. Se il tuo cane è diabetico o hai notato cambiamenti nell’aspetto dei suoi occhi, non esitare a rivolgerti a uno specialista.
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📘 Approfondimento – Come si forma la cataratta diabetica nel cane
Nel cane diabetico, l’eccesso di glucosio nel sangue si riflette anche a livello del cristallino, la lente naturale dell’occhio.
Quando la concentrazione di glucosio è troppo elevata, l’organismo attiva una via metabolica alternativa chiamata via dei polioli. In questa via, un enzima chiamato aldoso reduttasi trasforma il glucosio in sorbitolo.
🔬 Ecco cosa succede:
- Il sorbitolo tende ad accumularsi all’interno del cristallino perché non può attraversare facilmente le membrane cellulari.
- Questo provoca un effetto osmotico, attirando acqua e causando il rigonfiamento delle fibre del cristallino.
- Il rigonfiamento altera la struttura trasparente del cristallino, portando alla sua opacizzazione: la cataratta.
Questo processo può essere molto rapido nel cane, anche nel giro di pochi giorni. A differenza dell’uomo o del gatto, il cane presenta una maggiore attività dell’enzima aldoso reduttasi, motivo per cui sviluppa la cataratta diabetica con maggiore frequenza e velocità.
